Il 5% delle famiglie più ricche possiede il 50% della ricchezza

Il 5% delle famiglie più ricche possiede quasi il 50% della ricchezza complessiva

I numeri certificano lo stato della diseguaglianza nel nostro Paese: a fine 2022, il 5% più ricco delle famiglie italiane deteneva il 46% della ricchezza netta complessiva mentre il 50% più povero nel suo insieme ne possedeva meno dell’8% totale.
Diseguaglianze non dissimili ad altri Paesi UE, ma con una peculiarità tutta nostra: un grande e costante calo della ricchezza media dal 2010, anche quando i nostri “vicini” hanno avuto trend di crescita.

Non hai tempo o voglia di leggere? Ascolta il testo!

Le nuove statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi sulla ricchezza (Distributional Wealth Accounts, DWA) sono fornite da Banca d’Italia. Sono compilate dalla BCE, e si basano sui conti finanziari e le attività non finanziarie delle famiglie.

https://www.noalternative.it/2024/01/11/dopo-lubriacatura-linevitabile-hangover-e-ora-di-riprendersi

Il periodo storico

Tra il 2010 e il 2016 il valore mediano della ricchezza netta in Italia è sceso da quasi 200.000 euro a poco più di 150.000. Nello stesso periodo l’indice di Gini, che misura il grado di disuguaglianza, è aumentato da 0,67 a 0,71. La quota di ricchezza netta posseduta dal 5% più ricco delle famiglie è passata dal 40% al 48%.
Dal 2017 la ricchezza netta mediana è restata sostanzialmente stabile e l’indice di Gini è leggermente calato. C’è poi stata una lieve crescita nel corso del 2021 e una successiva riduzione nel 2022 sia per l’indice di Gini che per la quota di ricchezza detenuta dal cinque per cento più ricco.

Il ruolo della casa

I dati macroeconomici dicono che la metà della ricchezza degli italiani è costituita dalle abitazioni. Ma con importanti differenze. Le abitazioni rappresentano i tre quarti della ricchezza per le famiglie sotto la media. Si attestano poco sotto il 70 per cento per quelle della classe centrale mentre scendono a poco più di un terzo per quelle appartenenti alla classe più ricca. E’ interessante che fra il 2010 e il 2022 i prezzi degli immobili sono calati. Il peso delle abitazioni è sceso nel complesso dal 55,8 al 50,2 per cento. Ma per i più poveri la quota è cresciuta. Come a dire che i più poveri (per loro il peso delle abitazioni sulla quota ricchezza è cresciuto del 4%), sono sempre più legati al solo possesso dell’abitazione

Il confronto con gli altri Paesi

L’Italia soffre di altri mali tutti suoi. Il rapporto Bankitalia rileva che il grande calo della ricchezza netta mediana dopo la crisi del 2010-2011 e il mancato recupero successivo sono una peculiarità italiana. Anche in Spagna c’è stata una diminuzione fino al 2013, ma poi il valore mediano è cresciuto rapidamente, superando l’Italia. In Francia, per fare un altro esempio, nello stesso periodo la ricchezza mediana ha superato ampiamente quella dell’Italia.

Complessivamente nell’area euro la ricchezza netta mediana ha raggiunto un minimo di circa 100.000 euro nel 2013 per poi salire gradualmente fino a superare i 140.000 euro nel 2022. Nel giro di un decennio siamo passati da essere molto al di sopra della media a quasi “in media”.

In tutti i Paesi c’è stato un aumento della disuguaglianza dal 2010, seguito da una leggera riduzione. Sulla base dell’indice di Gini, è la Germania il Paese con la maggiore disuguaglianza in termini di ricchezza netta. L’Italia si colloca su un livello inferiore a quello dell’area dell’euro, simile a quello della Francia e superiore a quello della Spagna. La più elevata quota di ricchezza netta detenuta in Italia dalle famiglie al di sotto della mediana (legata soprattutto al possesso di abitazioni), controbilancia la più ampia quota di ricchezza detenuta dal cinque per cento più ricco.

In Germania, invece, a fronte di una percentuale simile di ricchezza posseduta dal cinque per cento più ricco (48% nel 2022 rispetto al nostro 46%), è molto più bassa la quota della metà più povera delle famiglie, in parte per il maggiore ricorso all’affitto della prima casa. A fine 2022 le famiglie italiane sotto la mediana detenevano una ricchezza media di circa 60.000 euro, che è pari a tre volte quella delle rispettive famiglie tedesche.

Le serie prodotte, che la BCE diffonde al pubblico dall’8 gennaio 2024 per 20 paesi e il complesso dell’area dell’euro, saranno aggiornate a cadenza trimestrale

Il report completo, con note metodologiche e molte altre informazioni, è liberamente disponibile sul sito della Banca d’Italia: https://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/conti-patrimoniali/conti-distributivi/neri-spuri-vercelli-prime-evidenze-2024.01.05.pdf

https://www.noalternative.it/2024/01/11/dopo-lubriacatura-linevitabile-hangover-e-ora-di-riprendersi

Dopo l’ubriacatura, siamo in hangover. È ora di riprendersi – no alternative