Parole da recuperare 2 – Solidarietà

ragazza povero solidarietà

Una ipotetica top ten delle parole che sanno di antico, portatrici di un’eco passato di cui si è quasi persa memoria, la metterebbe certamente ai primi posti. Suona proprio come un concetto superato, retrò.  

Individualismo e neoliberismo

L’individualismo degli ultimi decenni e la fede neoliberista secondo cui la società premia i migliori e offre opportunità per tutti, hanno come contraltare un certo egoismo e anche l’idea che, insomma, se uno è messo male un po’ se l’è cercata, un po’ se lo merita. Poi, per carità, siamo tutti buoni e quindi una donazione e un gesto di solidarietà che non intacca il portafoglio non lo si nega a nessuno. Ma, più o meno, qui inizia e finisce la solidarietà dopo la fine delle grandi ideologie novecentesche.

Che qualcosa forse stia cambiando e che la parola possa tornare in auge e che forse la si possa recuperare nelle sue vesti migliori in tutta la sua bellezza, lo dimostra una ricerca di Enzo Risso i cui principali risultati sono stati pubblicati su Domani il 5 febbraio nella rubrica Il Cannocchiale.

Qualcosa sta cambiando

Paradossalmente, e con un certo grado di sorpresa, in una realtà in cui – come dice Risso – “sembrano sfarinarsi legami e liquefarsi le relazioni sociali e individuali”, un gran numero di persone (il 68% del campione) sta riscoprendo un “bisogno” di solidarietà. Una necessità che sentono particolarmente coloro che vivono nelle regioni meridionali, gli appartenenti ai ceti bassi e popolari e anche i cosiddetti baby boomers (coloro che sono nati all’incirca tra la metà degli anni quaranta e la metà degli anni sessanta del secolo scorso).
Fa piacere scoprire che siano pochissimi, solo l11%, quelli convinti di quanto scrivevo all’inizio, ossia che la solidarietà sia una parola del passato da archiviare, una sorta di residuo del novecento da mettere in armadio tra l’eskimo e le Clarks.

La cosa che più mi colpisce della ricerca è il cambiamento dei concetti associati alla solidarietà. Sotto le spinte individualiste era diventata un atto soggettivo, un atto individuale se non individualista, legata ai gesti delle singole persone, le donazioni e gli esempi positivi di volontariato.
Oggi invece sembra riprenda fiato un concetto di solidarietà inteso in maniera collettiva. In cui tornano a contare di più gli attributi etici e sociali, il rapporto di fratellanza che lega gli uni agli altri, la necessità di un reciproco sostegno. Quindi uno scarto dal singolo al collettivo, dall’individualismo al senso di appartenenza a un comune destino.

Le parole sono importanti

Secondo me questo è molto evidente dal seguente elenco di significati che le persone danno al concetto di solidarietà.

RISPETTO indicato dal 39%, quindi rispetto per gli altri, per le loro idee, i loro diritti, la loro dignità.

ALTRUISMO, per un ulteriore 39%, solidarietà intesa come agire per gli altri, per il bene degli altri senza interesse personale, senza aspettarsi nulla in cambio.

EMPATIA, parola scelta dal 38%, ossia la capacità di mettersi nei panni degli altri, di comprenderne le difficoltà e aiutare chi sta peggio.

SOSTEGNO RECIPROCO, per il 35%, la disponibilità ad aiutare gli altri ma anche ad accettare l’aiuto degli altri.

GIUSTIZIA SOCIALE, tema molto sensibile in questo sito, concetto citato dal 34% degli intervistati, ossia la necessità di lottare contro le discriminazioni, le ingiustizie, la povertà.

UGUAGLIANZA, ancora tra le parole chiave di NoAlternative, il valore dell’uguaglianza è scelto dal 31%, l’idea di fare qualcosa perché tutti abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità, indipendentemente dalle loro condizioni di partenza e dalle circostanze.

Concludo riprendendo le parole di Risso che mi sembrano molto belle e azzeccate quando parla di una “volontà di rigenerare i legami sociali fraterni, rispondendo al bisogno di una nuova armonia sociale. Una comunanza umanistica per contrastare il rombo delle guerre. Il silenzioso speculare di quanti pensano ad arricchirsi, a macinare profitti, disinteressandosi degli altri, dei diritti, dell’ambiente e dell’umanità”.

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