Bellezza, Neeru, Anat – Conspicuous consumption of time

Bellezza Conspicuous Consumption

Il testo Conspicuous Consumption of Time: When Busyness and Lack of Leisure Time Become a Status Symbol di Bellezza, Silvia, Neeru Paharia e Anat Keinan è stato pubblicato nel Journal of Consumer Research (Volume 44, giugno 2017, pp. 118-138) ed è liberamente disponibile a questo link.

Ne parlano diffusamente Colamedici e Gancitano nel loro volume Ma chi me lo fa fare? da cui abbiamo estrapolato alcuni passaggi significativi qui.

Una sintesi grazie a ChatGPT

L’articolo analizza come, nella società contemporanea, la mancanza di tempo libero e l’essere costantemente occupati siano percepiti come segnali di uno status sociale elevato. Questa idea si contrappone alla concezione tradizionale in cui lo status era associato alla disponibilità di tempo per il tempo libero e gli svaghi.

Principali contributi

Gli autori evidenziano che l’essere occupati è diventato un simbolo di successo e competenza, specialmente negli Stati Uniti.
L’articolo esplora come i consumatori impieghino la comunicazione della loro agenda fitta per costruire un’immagine personale prestigiosa e competente.
Attraverso studi empirici, gli autori dimostrano che la percezione della “busyness” è più influente in contesti socioeconomici in cui il capitale umano e la produttività sono particolarmente valorizzati.
Il lavoro discute anche come il fenomeno sia collegato alla comunicazione digitale (es. social media), dove le persone esibiscono la loro vita indaffarata come segno di successo.

Implicazioni

La ricerca ha rilevanti implicazioni per il marketing e la comunicazione dei brand, suggerendo che il tempo (e la sua mancanza) possa essere usato come leva per segmentare e coinvolgere diversi gruppi di consumatori.

Offre spunti sulla tensione tra il desiderio di status e la crescente importanza del benessere e del bilanciamento vita-lavoro.

Dell’essere indaffarati come status symbol abbiamo parlato su NoAlternative anche qui

Il valore simbolico del tempo

I tre sono autori di un altro articolo The Symbolic Value of Time pubblicato nel Current Opinion in Psychology (Volume 26, aprile 2019, pp. 58-61), che approfondisce ulteriormente il concetto del tempo come simbolo sociale e psicologico.

Questo lavoro esamina come il tempo venga percepito, comunicato e consumato non solo come risorsa pratica ma anche come simbolo di identità e status sociale. Gli autori esplorano diverse prospettive attraverso le quali il tempo assume significati simbolici nella vita dei consumatori.

Temi principali

Tempo e status: Come già discusso nel loro lavoro precedente, il tempo può diventare una risorsa che comunica prestigio sociale. La scarsità del tempo è associata a competenza, produttività e successo.

Temporalità e narrazione di sé: Il modo in cui le persone raccontano il loro utilizzo del tempo riflette aspetti identitari e simbolici. Essere percepiti come “impegnati” può costruire un’immagine sociale desiderabile.

Scelte di consumo: L’articolo discute come i consumatori siano attratti da prodotti e servizi che valorizzano il loro tempo e come il marketing possa rispondere a questa crescente attenzione alla gestione temporale.

Implicazioni psicologiche e di marketing

Gli autori suggeriscono che il tempo come simbolo rappresenta una risorsa cruciale nel contesto del consumo moderno.
Questo concetto offre spunti per strategie di marketing che enfatizzano il risparmio, l’ottimizzazione o l’arricchimento del tempo.
Il lavoro esplora anche l’impatto del digitale, dove il tempo è costantemente visibile e quantificabile (es. app per la produttività, social media).