Della gentilezza e del coraggio 1. Del dubitare dubitando

Del dubitare dubitando

Riprendo alcuni passi dell’introduzione che lo stesso Gianrico Carofiglio fa nel suo volume Della gentilezza e del coraggio Breviario di politica e altre cose è edito da Feltrinelli è del 2020.

Una premessa

Questo libro nasce dall’idea di tratteggiare un sommario delle regole – forse meglio: suggerimenti – per la pratica della politica e del potere. Suggerimenti relativi non tanto al merito delle scelte (anche se i valori non sono mai ininfluenti), quanto al metodo, al modo, al come fare. E al cosa non fare. Suggerimenti che riguardano l’esercizio del potere così come la critica e la sorveglianza sul potere.

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I temi fondamentali sono tre

1 La gentilezza come metodo per affrontare e risolvere i conflitti e strumento chiave per produrre senso nelle relazioni umane.

2 Il coraggio come essenziale virtù civile e veicolo di cambiamento.

3 La capacità di porre e di porsi domande – la capacità di dubitare, insomma – come nucleo del pensiero critico e dunque della cittadinanza attiva.

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Quella che possiamo chiamare l’arte del dubitare domandando è lo strumento cardine per contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere. A qualità della vita democratica in effetti dall’efficacia delle domande che i cittadini sono capaci di porre.

Porre domande – vere domande – è né più né meno che un’attività sovversiva contro ogni forma di autoritarismo, palese o mascherato che sia. La democrazia e la pacifica convivenza si fondano anche, se non soprattutto, sulla controllabilità delle asserzioni di chi esercita il potere.

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L’accettazione dei nostri limiti

La tolleranza dell’incertezza, la tolleranza dell’errore, e la disponibilità ad ammetterlo sono requisiti fondamentali di personalità e società sane, e di democrazie vitali. Esse accettano l’idea che la complessità del mondo in cui viviamo supera spesso la nostra capacità di comprenderlo, e proprio questa (coraggiosa) accettazione è una delle premesse per un agire politico laico, tollerante ed efficace.

Al contrario, le società e le culture caratterizzate dall’evitamento dell’incertezza, in cui le persone sentono l’esigenza di rigidi codici di comportamento e di pensiero per incasellare, spesso artificiosamente, la complessità del reale, sono poco capaci di progredire, di sviluppare più libertà e più intelligenza.