Nel Mediterraneo l’ondata di calore più lunga da 40 anni

Nel Mediterraneo l’ondata di calore più lunga degli ultimi 40 anni

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha reso pubblici i dati secondo cui da maggio 2022 a maggio 2023 c’è stato un aumento fino a 4 °C delle temperature del mare con picchi superiori a 23°C. Sono i risultati del progetto “CAREHeat” (deteCtion and threAts of maRinE Heat waves), finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), a cui partecipano, per l’Italia, ENEA e Cnr (coordinatore).

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Ecco una sintesi del comunicato stampa del Consiglio nazionale delle ricerche del 19 dicembre 2023

Le attività di ricerca di “CAREHeat” sono iniziate con lo studio dell’ondata di calore che ha interessato il Mar Mediterraneo partendo dall’analisi dai dati satellitari che per primi hanno rilevato l’anomalia termica, con valori molto più alti rispetto alla precedente ondata di calore del 2003. Con onde di calore (Marine Heat Waves – MHW), si definiscono situazioni in cui la differenza tra la temperatura superficiale del mare e il valore atteso per quella regione in quel periodo dell’anno, supera una soglia critica per almeno 5 giorni, in un’area sufficientemente ampia.

Le informazioni satellitari sono state poi integrate con i dati provenienti dalle osservazioni in situ disponibili dalla Stazione Climatica di Lampedusa, che rappresenta l’unico sito in Europa in grado di fornire informazioni sulle interazioni fra vegetazione, atmosfera ed oceano sia negli scambi di carbonio che in tutti i processi e scambi di energia che regolano il clima della regione. Grazie, inoltre, all’utilizzo di simulazioni modellistiche e sistemi di elaborazione dei dati all’avanguardia i ricercatori hanno potuto caratterizzare l’anomalia che ha interessato il periodo.

L’analisi

Dalle indagini dettagliate sul ruolo dei cosiddetti ‘forzanti atmosferici’– come, ad esempio, il vento nel condizionare l’oceano – è emerso che le anomalie della temperatura superficiale del mare sono strettamente correlate alla prevalenza delle condizioni anticicloniche nell’atmosfera; condizioni che nello stesso periodo hanno causato anche gravi siccità nella regione mediterranea. L’analisi indica che il rimescolamento verticale del mare causato dal vento è il principale responsabile del trasporto di calore all’interno delle acque marine e che queste anomalie sotto la superficie sono durate diversi mesi.

Infine, dal confronto fra l’evoluzione dell’evento del 2022/23 con il precedente evento del 2003 i ricercatori hanno scoperto alcuni aspetti legati al cambiamento climatico della regione. In particolare le temperature sono state ben al di sopra della media stagionale dagli inizi di maggio nell’area mediterranea ed anche nella prima metà di giugno che è stata caratterizzata da situazioni meteorologiche tipiche di fasi più avanzate della stagione estiva.

Commenti e conclusioni

“I risultati di “CAREHeat” ci mettono davanti agli occhi solo ad alcuni dei segnali del cambiamento climatico ma dobbiamo essere consapevoli che siamo solo agli inizi di un processo più ampio e che ci troviamo di fronte a segnali di ciò che accadrà in modo sempre più frequente”, commenta Gianmaria Sannino, responsabile della Divisione modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali di ENEA.

Il progetto “CAREHeat” mira a sviluppare nuove metodologie per prevedere e identificare le ondate di calore, comprenderne la propagazione e gli impatti su ambiente, biodiversità e attività economiche, come pesca e acquacoltura. Oltre a ENEA e Cnr, partecipano al progetto finanziato da ESA nell’ambito delle “azioni bandiera” della Commissione europea, gli istituti di ricerca francesi CLS (Collect Locatisation Satellites) e IFREMER (Institut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer) e le non-profit Mercator Ocean International (Francia) e +ATLANTIC CoLAB (Portogallo).

Per ulteriori approfondimenti

Info: Ernesto Napolitano, ENEA – Laboratorio Modellistica Climatica e Impatti, ernesto.napolitano@enea.it

I risultati sono pubblicati sulla rivista Environmental Research Letters:  “Record-breaking persistence of the 2022/23 marine heatwave in the Mediterranean Sea”, Salvatore Marullo et al 2023 Environ. Res. Lett. 18 114041

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