I profitti dei ricchi aumentano. E portano benefici solo a loro

I profitti dei ricchi aumentano. E portano benefici solo a loro

Bisogna ringraziare Gianni Cuperlo per l’efficace sintesi che ha fatto del rapporto Oxfam.

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Alla base della sua analisi quello che ha efficacemente designato “Fattore 5”.
Dal 2020 i 5 uomini più ricchi del mondo hanno raddoppiato la propria fortuna, mentre nello stesso tempo 5 miliardi di persone, che sono le più povere della terra, hanno visto la loro condizione rimanere la stessa.

Altro dato che Cuperlo evidenzia, il fatto che negli ultimi due anni 148 tra le maggiori aziende hanno capitalizzato profitti per 1800 miliardi di dollari, un incremento di oltre il 52% rispetto alla media del quadriennio precedente.

Come in queste pagine di No Alternative non ci stancheremo mai di ripetere, la vulgata neoliberista direbbe “bene, ottimo, i benefici cadranno a cascata su tutti noi!” Festa. Beh, forse non è esattamente così visto che il rapporto di Oxfam spiega che “per ogni 100 $ di profitti generati da 96 tra i maggiori colossi globali, ben 82 sono finiti agli azionisti sotto forma di dividendi o di buyback azionari”.

Anche per questa ragione Oxfam lancia una petizione per introdurre un’imposta europea sui grandi patrimoni che ha deciso di chiamare “Tax the rich!”.

Cuperlo radical

Condivido con piacere anche la sintesi finale di un Cuperlo in versione radical: “Un nucleo ristretto di paperoni sta seduto sopra una montagna di ricchezza mentre alcuni miliardi di esseri umani fanno i conti con epidemie guerre inflazione. E naturalmente con la fame. Un’esplosiva e crescente disuguaglianza (…) che finisce col condizionare politiche pubbliche che rinnovano condizioni di privilegio per ristrette minoranze a tutto svantaggio di un interesse collettivo, mettendo a rischio i pilastri stessi dei nostri sistemi democratici”.

Come dirlo meglio?

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