Ma chi me lo fa fare? 3 – Bisogna mostrarsi sempre impegnati

Bisogna mostrarsi sempre impegnati

Pubblico alcuni significativi estratti del secondo capitolo del libro di Andrea Colamedici e Maura Gancitano “Ma chi me lo fa fare”

Qui una sintesi della loro introduzione al volume. Qui alcuni estratti del primo capitolo.

L’importanza di mostrarsi sempre impegnati

(…) Al contrario di quello che predicava la canzone (…) dobbiamo radicalmente mettere in discussione quelle attività lavorative che sono innestate su ritmi e paghe ingiuste, e lottare per un cambiamento reale. Perché solo chi non lavora fa l’amore.

(…)

Se storicamente l’astensione dalle attività lavorative è stata una conseguenza naturale della ricchezza, e il tempo libero cresceva proporzionalmente al denaro e al potere accumulai, oggi chi ha successo nella vita ha il dovere di mostrarsi sempre impegnato. Pena lo svergognamento pubblico e il crollo di credibilità.

Devi (…) farti vedere indaffarato dai colleghi o dal pubblico, occupato in un’attività lavorativa di qualunque tipo. (…) Solo se sei pieno di lavoro allora sei importante e meriti il riconoscimento altrui.

(…)

I Bezos o gli Elon Musk (…) sappiamo che sono (o sembrano) costretti a lavorare malgrado le loro immense fortune. Potranno avere case, auto e benefit da favola, ma sono comunque costretti come noi a faticare e a sbracciarsi sui social per dimostrare di esistere.

Il consumo ostentativo

È ciò che spiega Silvia Bellezza, professoressa associata di economia aziendale e marketing presso la Colombia Business School quando mostra come il tempo libero sia stato in buona parte sostituito dal consumo ostentativo o posizionale. È il fatto stesso di mostrarsi perennemente operosi che segnala agli altri il proprio valore. Gareggiare a chi si sobbarca i maggior numero di ore in ufficio, fisico e digitale. È motivo di vanto ridursi le ferie al minimo, dormire il meo possibile, attaccare sempre prima e finire sempre dopo. Lavori tanto? Allora sei cool, a prescindere da come stai.

(…)

Nello studio condotto insieme a Neeru Paharia e Anat Keinan, Bellezza ha mostrato come uno stile di vita occupato e oberato da lavoro sia diventato lo status symbol dele persone di successo. A livello percettivo, una persona impegnata possiede le caratteristiche desiderate del capitale umano (competenza e ambizione): (..) più sei occupato, più sei interessante.

In uno degli studi condotti è stato esaminato l’effetto positivo che ha sul proprio status il mostrare la mancanza di tempo libero attraverso l’utilizzo di servizi salva-tempo come la spesa online, e di prodotti come le cuffie wireless, capaci di potenziare lo status delle persone indipendentemente da quanto siano davvero impegnate. Sempre più persone camminano con un auricolare nell’orecchie allo scopo, spesso inconsapevole, di mostrarsi e sentirsi indaffarati. Parte de lavoro è diventato il farsi vedere rapiti dalle mansioni con la giornata stracolma di cose da fare.

Questo (…) sviluppa (…) un masochistico senso di colpa.

Di questo argomento abbiamo parlato su NoAlternative anche qui

CONTINUA: Ma chi me lo fa fare? 4. All’assalto del sonno